L’artrosi è una malattia degenerativa causata dal logoramento delle articolazioni, con una minima componente infiammatoria. Colpisce, in primis, la cartilagine articolare per poi arrivare fino all’osso sottostante. L’artrosi che colpisce il ginocchio è l’infiammazione cronica dello stesso, data dalla degenerazione degli strati di cartilagine tipici dell’articolazione e dal conseguente anomalo sfregamento del femore sulla tibia.
La cartilagine è la parte lucida dell’osso ed è un tessuto non vascolarizzato che riveste gli snodi articolari, li protegge e ne permette lo scorrimento. Questa cartilagine consente alla rotula di scorrere e di flettere il ginocchio. Se non ci fosse la cartilagine ci sarebbe attrito tra femore e rotula. Ed è proprio questo che succede a chi soffre di artrosi.
La cartilagine si consuma gradualmente, finché le due estremità ossee arrivano a toccarsi. Toccandosi fra loro, l’osso inizia a deformarsi. Quando si arriva a questo punto, si parla di artrosi deformante. La deformazione dell’osso, in questo caso, provoca dolore e difficoltà nei movimenti.
L’artrosi tende a manifestarsi con l’avanzare dell’età. Le articolazioni più facilmente colpite da artrosi sono quelle più sottoposte a carico, come la colonna vertebrale (cervicale e lombare soprattutto), il ginocchio e l’anca. L’artrosi all’anca si dimostra, generalmente, la più invalidante.
L’artrosi è molto più diffusa e comune dell’artrite. Rappresenta infatti più del 70% delle forme reumatiche.
Di norma, l’artrosi al ginocchio può dipendere da diverse cause:
- L’età avanzata. Il normale processo di invecchiamento produce la degenerazione generalizzata delle cartilagini del corpo umano e riduce la capacità dell’organismo di contrastare tale degenerazione;
- Il sovrappeso e l’obesità. L’eccessivo peso corporeo rappresenta uno stress notevole per le ginocchia, specialmente per le cartilagini articolari e per i menischi;
- Ripetuti infortuni a uno o entrambe le ginocchia.
Gli sport più a rischio di artrosi al ginocchio sono il calcio, il rugby, la pallacanestro, la corsa su strade dissestate, lo sci, il football americano, la pallavolo e il tennis. - L’appartenenza al sesso femminile. Le statistiche dicono che le donne di età superiore ai 55 anni rappresentano la categoria di individui più inclini in assoluto a sviluppare l’artrosi al ginocchio;
- La predisposizione genetica all’osteoartrite. Alcune malattie genetiche comportano una particolare inclinazione all’artrosi a carico delle articolazioni più importanti del corpo umano, ginocchio compreso.
- L’associazione con altre forme di artrite.
- L’intervento chirurgico di rimozione del menisco mediale o laterale. Rimuovere chirurgicamente parte o un intero menisco significa asportare in parte o totalmente la cartilagine che difende la tibia.
L’artrosi non si può guarire, ma si può curare. O meglio, solo in alcuni casi di artrosi dell’anca o del ginocchio la patologia viene risolta con l’intervento chirurgico e l’impianto di una protesi. In genere, i medici danno precedenza ai trattamenti sintomatici di natura conservativa, riservandosi di ricorrere alla chirurgia soltanto se la pratica conservativa non ha fornito alcun risultato o i risultati forniti sono insoddisfacenti e il paziente continua a manifestare intenso dolore e rigidità articolare.
Quando l’intervento chirurgico non è necessario o non è fattibile ci sono comunque altri approcci per migliorare i sintomi dell’artrosi. Ci possono essere per esempio delle raccomandazioni da seguire, come la perdita di peso, l’utilizzo di calzature adatte o di presidi di deambulazione.
In altri casi possono essere utili alcuni farmaci o delle infiltrazioni che facilitano la lubrificazione dell’articolazione togliendo il dolore.
Anche la fisioterapia può fare molto in caso di artrosi. Alcune terapie strumentali come Tecarterapia, Laserterapia, Ipertermia e Magnetoterapia aiutano a togliere il dolore. Si può poi lavorare al rafforzamento muscolare per dare un supporto all’articolazione e renderla più forte. Far lavorare in modo più corretto l’articolazione serve a migliorare i sintomi presenti e a rallentare l’avanzamento dell’usura.