Capita, specialmente d’estate, che il freddo e una repentina diminuzione della temperatura possa provocare cervicalgia, quel dolore localizzato nella zona cervicale, che, talvolta, è accompagnato a cefalea e a vertigini. Bisogna sottolineare che il dolore percepito dopo l’esposizione all’aria fredda è un acutizzarsi di sintomi già presenti e dovuti ad altri fattori. Infatti, gli sbalzi di temperatura non fanno altro che evidenziare ulteriormente questi problemi, che bisogna risolvere al più presto.
Per quanto riguarda l’effetto dell’aria condizionata sull’apparato muscoloscheletrico, non ci sono studi che associano l’aria fredda a problemi come il “colpo della strega”, il torcicollo, il mal di schiena e altri dolori alla colonna. Anche dormire con l’aria condizionata accesa fa male al nostro sistema muscolare e al nostro benessere. Tuttavia, l’esposizione prolungata al getto dell’aria diretto e freddo potrebbe far insorgere problemi di tipo muscolare.
Il collo, solitamente, è la zona più esposta al getto d’aria condizionata. Quando i muscoli si contraggono, si inizia a provare dolore, coinvolgendo anche le altre articolazioni. Per evitare questi episodi di cervicalgia, sarebbe opportuno tenere la temperatura un po’ più alta, evitando di puntare il getto d’aria direttamente sul collo, specialmente quando si è sudati.
Inoltre, sarebbe necessario migliorare le proprie abitudini posturali attraverso esercizi di rieducazione posturale. In un primo momento, l’assunzione di antinfiammatori può essere d’aiuto e alleviare il dolore. Si consiglia, però, di fare semplici esercizi di stratching per allungare i muscoli che risultano contratti.