Per definizione la cicatrice è una soluzione di continuo, ovvero qualcosa che interrompe la continuità di un tessuto.
Essa può essere superficiale, come un piccolo taglietto che non va oltre il derma, oppure profonda nei tessuti inferiori, mesoderma, ipoderma, muscolo, osso a seconda di cosa la provoca.
Cosa succede quando si taglia un tessuto a prescindere che il taglio sia superficiale o profondo?
Che ci sia una sutura o meno, dopo un taglio il corpo tende a riparare immediatamente il danno:
- FASE 1: Le piastrine, le fibrine e altri fattori coagulanti si agglomerano nella zona per ridurre la perdita di sangue costringono i vasi e le piastrine a contatto con Il collagene stimolando le citochine che avviano il processo di riparazione.
- FASE 2: Nelle 24 ore successive avviene la riparazione che può durare anche una settimana i neutrofili entrano nella ferita per pulirla, i macrofagi e mastociti secernano sostanze enzimatiche che danno l’aspetto infiammato della lesione.
- FASE 3: Dall’ottavo giorno in poi, circa un tempo variabile, si formano i fibroblasti mentre altri enzimi si occupano di degradare il collagene prodotto in eccesso dai processi riparativi.
- FASE 4: detta fase di riepitelizzazione dov’è un tessuto nuovo ricco di fibroblasti produce collagene ed elastina e inizia ad avvicinare i tessuti.
Perché la fisioterapia si interessa al trattamento delle cicatrici? Perché una cicatrice, anche la più apparentemente insignificante, è in grado di alterare le funzioni del corpo. Proprio perché ogni cicatrice piccola o grande che sia, interrompe un sistema, si possono avere a lungo termine, o anche in breve periodo, delle conseguenze sul funzionamento dei muscoli. Se facciamo riferimento a cicatrici molto grandi e profonde, come quelle relative al post-intervento.
Ci sono alcune cicatrici che potrebbero creare problemi anche alla postura di una persona. Questo aspetto non è affatto secondario, dato che lo stato di salute di un soggetto potrebbe essere, per certi versi, alterato e andare incontro a conseguenze non piacevoli.
In particolare, si può parlare delle cicatrici patologiche, che sono quelle che caratterizzano i disturbi posturali. Esse possono determinare una trazione a livello cicatriziale che inevitabilmente finiscono per ripercuotersi sui tessuti sottostanti come la fascia connettivale, i vasi e nervi, oltre che sulle fibre muscolari. C’è un’alterazione per fasce, dunque, che determina un propagarsi di tali disturbi, fino alle zone più lontane dalla cicatrice stessa. L’organismo, quindi altera il suo assetto e compare la sintomatologia come dolore e limitazioni nei movimenti, soprattutto nella zona opposta, simmetricamente parlando, a quella della cicatrice. Per quanto concerne, invece, una cicatrice ipertrofica o cheloide si può dire che riesce ad alterare parzialmente o quasi totalmente la funzione dei recettori della pelle. Perciò, viene innescata una risposta anomala principalmente nel tratto muscolo-scheletrico. Questo è il motivo alla base di dismetrie funzionali e, in casi più gravi, può formarsi anche una falsa curva scoliotica.